Translate

martedì 20 ottobre 2009

La mia esperienza al gattile - Mu Sang (Alberto)














































Sono stato al gattile di Genova Quarto e ho lavorato con vari volontari.
Ci sono circa quattrocento gatti in un labirinto di gabbie e recinzioni. I più piccoli sono i più richiesti, ma la cosa che mi ha particolarmente affascinato riguarda l'attenzione che tutti rivolgono ala singolo gatto, nonostante ci si possa smarrire dato il numero così elevato.
Per non parlare della signora Gloria, un mito, e del suo sprezzo nei confronti di chi riporta un gatto dopo una tentata adozione, accampando scuse, per il vero a volte anche plausibili... Una pasionaria!!! Abbiamo pulito le ciotole dato da mangiare e da bere e soprattutto pulito una quarantina di kg. di nasello per il pranzo dei mici. Non è stata una passeggiata ma ci sono persone che lo fanno tutti i giorni!
Torno sabato prossimo, e già mi mancano gli occhioni di tutti quei quattro zampe che mi vedevano per la prima volta.... Vi aspettiamo se volete unirvi!!!
Alberto

giovedì 1 ottobre 2009

La mia esperienza di corrispondenza con un detenuto - Sonia


Ciao a tutti!

Finalmente abbiamo iniziato in concreto l'attività di corrispondenza epistolare con detenuti e mi fa piacere raccontarvi qualcosa della mia esperienza.

Grazie a Natalia, ho avuto il nominativo di M. che si trova nella Casa Circondariale di Biella.

Gli ho scritto una lettera in cui mi presentavo...è stato un po' difficile trovare le parole per "rompere il ghiaccio" ma mi sono stati d'aiuto i consigli di Natalia e quelli che ho trovato su diversi siti di Associazioni che svolgono la stessa attività.
I consigli più pratici li ho trovati su coalit.org. Si tratta di indicazioni utili per la corrispondenza con condannati a morte ma con le opportune valutazioni sono valide anche per scrivere a detenuti in carceri italiane.

Dopo pochi giorni M. mi ha risposto con una lettera che mi ha colpito per il calore umano e il desiderio sincero di trovare nel rapporto epistolare un momento di "normalità" in cui sentirsi ancora parte della società... non entro ovviamente nei dettagli di ciò che mi ha raccontato, vi dico solo che mi ha dato molto su cui riflettere.

Gli ho subito riscritto e adesso sono in attesa della sua prossima lettera.

Anche se sono appena all'inizio dell'esperienza, sento che è per me un'occasione unica di arricchimento personale, sia per la gioia di sentire una persona in difficoltà che ti apre il suo cuore e ti fa conoscere il suo vissuto, sia per il lavoro che devo fare su me stessa per trovare le parole giuste da scrivere.

Spero soprattutto che anche M. viva le stesse sensazioni positive e, per quanto è possibile, le mie lettere lo aiutino a trasformare la detenzione in un vero percorso di ricostruzione e reinserimento.

Non mancherò di aggiornarvi su come va!
Un abbraccio.

Sonia