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lunedì 18 gennaio 2010

La mia corrispondenza - Mu Sang (Alberto)


















Ciao a tutti,
la prima lettera inviata è stata molto amichevole, la persona con cui corrispondo penso avrà capito che non si tratta di fare qualcosa di buono, ma di diventare amici, che è altra cosa.
Non so se sarà possibile, ma attendo una risposta alla seconda lettera in cui, come da sua richiesta, gli ho inviato il mio numero di telefono. Lui è stato carinissimo e mi ha mandato una foto e ha detto che, quando gli daranno un permesso, tornerà a Genova per trovare sua mamma anziana, così chissà, forse se la corrisondenza andrà avanti come spero, potremo anche vederci.
Da parte mia anche io ho mandato una foto e gli ho raccontato qualcosa della mia vita e dei miei progetti, invitandolo, sia pur con discrezione, a parlarmi di quello che vuole, argomenti a sua scelta e di suo gradimento. Mi sembra piuttosto estroverso, quindi mi facilita le cose..
Non posso immaginare come sia vivere là dentro, ho provato a chiedergli come passa il tempo, attendo una risposta per sapere se le condizioni in cui vivono sono umane o meno...
A presto con altre notizie...

Continua la corrispondenza: è sempre emozionante ricevere lettere, in questo caso di più perchè la persona con cui scrivo è molto simpatica. Mi manda sempre foto, e io contraccambio.. Sono contento perchè mi ha detto che presto uscirà, verso marzo, e mi ha lasciato il suo tel. così forse ci conosceremo meglio. Abbiamo parlato di fede, di condivisione della sofferenza degli altri e ha detto che la sua vita è cambiata da quando non è più senza dio. Si è avvicinato alla religione cattolica e mi sembra una persona serena, si vede anche dallo sguardo, ma forse non è sempre stato così... a quanto dice.
A presto allora. Ciao!!!!!!
Rieccomi,
è curioso il mio amico di lettera, s'e' presa a cuore la mia storia e anzichè parlare del più e del
meno mi sta cercando di dissuadere nel mio proposito, cioè di intraprendere la vita monastica.
Ha detto che ha delle ragazze da farmi conoscere, che ha conoscenze in campo musicale e che per me cercherebbe di piazzare qualcosa dei miei pezzi, visto che dice di avere conoscenze a Roma, prima ascoltando le musiche, s'intende...
Forse si aspetta qualcosa da me, anche se non so cosa, ma non importa, nessun problema..
Poi si è scusato per avermi annoiato con le sue tirate sulla famiglia e sul fatto che non mi vede.. "sprecato" nella vita in monastero.. E' stato anche ingiusto a dire che sono scelte che fanno le persone deboli, comunque cercherò, in 4 righe, di spiegargli che molti fuggono ma altri fanno scelte consapevoli, anche se di certezze a questo mondo non ne abbiamo.
Bello il confronto che ho con lui, però, perchè la sua lettera aveva il tono di chi è convinto di aiutarmi, che significa che forse non siamo così diversi perchè era una lieve aggressività affettiva....(come la mia).
A presto
Ge, 21 febbraio 2010
Ciao a tutti,
oggi c'è stato il primo contatto telefonico con il mio amico. Beh amico è una parola grossa, però è stato un primo colloquio sereno, è un romanaccio.. oltretutto abitava a Genova dalle mie parti e tuttora viene a trovare sua madre dove abito attualmente, lì vicino... Dice che in carcere fa il bibliotecario un paio d'ore al giorno, non tutti i mesi, per una miseria di ricompenso, e che dovrebbero essere in 200, come detenuti totali, invece sono in 500!! Per cui la stanza dove dorme, 2x3 e per una persona, ora è per tre con un letto a castello. Si sta adattando a una convivenza forzata e battaglia contro il fumo nella stanza. Purtroppo ne ha ancora uno o due anni, ma chissà.. Ci risentiremo prima del 6 aprile, data del suo rientro e spero che ci sarà più tempo. Certo che per telefono è sempre un pochino imbarazzante entrare in certi discorsi, però se il rapporto cresce in confidenza, non credo che ci saranno problemi a poter dare un pò di sollievo e appoggio in più del semplice fatto che per lui credo sia già molto così.
Forse, al di là di tutto, per chi è in carcere spesso il vero sollievo è di poter parlare di quella che è la causa della loro prigionia, anche perchè se non ne possono parlare neanche con noi... come si sfogano? E come viene fuori il conflitto che ha scatenato il male?
Vedremo.
Ge, 27 marzo 2010
A presto
Alberto

4 commenti:

  1. bene musang, ce l'hai fatta a superare i problemi tecnologici.....

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  2. ciao a tutti a fine aprile finalmente potrò conoscere un pò meglio il signore con cui corrispondo da qualche mese! ci sentiremo per telefono soltanto mentre a maggio questa persona ha un permesso che probabilmente gli renderà possibile una visita a Genova, dove potremo forse conoscerci.
    Sono curioso e anche lui lo è!
    a presto
    mu sang

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  3. Ciao, anch'io corrispondo con un detenuto da sei mesi circa. Nelle prime lettere lui si apriva moltissimo e io rimanevo un pò "formale", finchè un giorno mi ha scritto che sentiva di non avere ottenuto la mia fiducia. Aveva ragione io parlavo di pensieri in generale ma non parlavo mai di me, e devo dire che il suo risentimento mi ha fatto incontrare la mia proverbiale diffidenza. Così nell'ultima lettera mi sono lasciata un pò andare, gli ho anche spedito la foto che mi chiedeva da molto tempo e mi ha risposto contento di sentirmi parlare della mia vita. Comunque sento l'esigenza di non allargare troppo i gesti confidenziali quali dare il mio o ricevere il suo numero telefonico perchè ho sempre la sensazione che possano crearsi delle aspettative poco realistiche.Per ora sono contenta coì, mi sembra che abbiamo trovato un registro comunicativo tarato sulla volontà di diventare amici. Io non gli ho mai chiesto la ragione per cui è in carcere, è stato lui che nell'ultima lettera ha cominciato a raccontarmi qualche fatto.
    Alla prossima...

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  4. Oggi il dspiacere ha prevalso, so che là è dura, mi scrive che sono troppi e nello stretto immagino la privacy.
    Chi di noi non ha fatto proprio nulla da meritare di essere libero?
    Violenza nelle parole, nei fatti, in ciò che non lasciamo dire agli altri, in ciò che avremmo dovuto o non dovto dire o fare.
    Forzature in noi stessi, che vorremmo essere ciò che non siamo.
    Essenzialmente troppe parole.
    A presto amico mio.
    Ciao!

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