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sabato 16 aprile 2016

PROGETTO LIBERAZIONE NELLA PRIGIONE - PROGETTO CONSAPEVOLEZZA

Venerdì 1 aprile e ieri venerdì 15 aprile sono iniziati gli incontri presso il penitenziario di Massa Carrara.

Il primissimo è avvenuto al mattino e, poichè i detenuti presso questo carcere sono molto attivi, vengono chiamati a lavori di vario tipo, cucina, motori, giardinaggio ecc.. insieme agli educatori che ne coordinano le attività si è pensato di provare a spostare nel primo pomeriggio il momento del secondo incontro e così è stato.
Ringrazio molto l'insegnante di yoga Katherine Jones che in fase iniziale ha fatto da tramite, intermediando e consigliando sul da farsi per entrare e relazionarsi nel miglior modo possibile. Inoltre è stata anche presente al primo incontro!

Al momento siamo in una fase di conoscenza reciproca, che a poco a poco si assesterà man mano che i partecipanti si consolideranno in un gruppo: ci vorrà del tempo, e questo nostro essere presenti due volte al mese potrà portare continuità, senso del "esserci"; pertanto contiamo nel passaparola tra detenuti, che è sempre la miglior cosa a parte la diffusione degli eventi da parte dei coordinatori stessi.

Abbiamo iniziato con un dialogo non troppo approfondito sul Buddismo, piuttosto incentrando la nostra attenzione e il più del tempo a quanto la pratica della meditazione possa svolgere un ruolo autentico in ogni circostanza della vita, volta a chiarire sempre più il ruolo della mente pensante e che condiziona le nostre scelte, i nostri interessi, tutte le nostre relazioni sia con noi stessi che con gli altri.
Spazio a domande, idee su quello che già sapevano sulla meditazione, parlando anche su cosa la meditazione non è e che differenze ci sono con altre pratiche spirituali es. lo yoga o la preghiera cristiana o la recitazione mantrica da parte di alcune sette.

L'interesse è vivo, già abbiamo riscontrato richieste per avere un testo da leggere durante il tempo libero: si tratta del Dhammapada, dove la semplice e poetica stesura degli insegnamenti, diversificati per argomenti, è una sicura fonte di ispirazione per tutti.

Particolare risalto ai consigli di ordine pratico, cioè su come poter continuare la pratica all'interno del penitenziario, per un duplice scopo: poterne beneficiare più intensamente, e al tempo non creare situazioni di disagio in merito ai rapporti con gli altri compagni. Per esempio nel caso della meditazione camminata, cercare di non dare troppo nell'occhio, facendo cose che potrebbero risultare strane tipo non poter rispondere a chi facesse domande mentre la persona cammina nei corridoi ma in realtà è in uno stato di silenzio meditativo che ovviamente non si nota. Quindi cercare i luoghi e i momenti adatti è molto importante.
Siamo in un contesto dove non ci sono in verità forti tensioni, sembra un clima piuttosto disteso, compatibilmente con il luogo che è pur sempre un carcere.
Continueremo a rendicontare i nostri appuntamenti. Alla prossima quindi!!!

Kusalananda

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