Translate

domenica 28 novembre 2010

La farmacia ambulante di Karuna Onlus

Amici ciao!,
sta volgendo al termine il nostro periodo di residenza a Maesot e dopo domani ritorneremo al sud: la citta' di Ayuttaya ci aspetta e una visita ad un villaggio eco compatibile poco distante e' nel programma del nostro viaggio.
Ieri e' stata la giornata dedicata all'acquisto dei medicinali di prima necessita': abbiamo preparato un bel pacco che ho avuto il "piacere" di portare spesso in spalla sperimentando cosi' egregiamente la prima nobile verita' del buddhismo.
Peccato che mi sia fermato alla prima e non sia giunto alla terza, la cessazione della sofferenza.
Poco dopo infatti ci siamo ritrovati con le famiglie della discarica di rifiuti di Maesot e la loro immensa nidiata di bambini sporchi, affamati, malati.
Dopo una distribuzione di merendine abbiamo cominciato la distribuzione di medicinali, soprattutto per curare il mal di testa e i tanti problemi intestinali causati dal cibo di scarsa qualita', attaccato pure dalle tante mosche e insetti del luogo.
La dottoressa Floriana ha curata un paio di feriti (piccoli tagli con inizio di infezione) e visionato alcune persone con problemi alla tiroide.
I bambini sono tanti, tantissimi e vengono creati "di continuo". La mortalita' infantile e' una realta' per queste famiglie.
I bambini non frequentano la scuola, i genitori sono in parte analfabeti e l'aiuto medico e' sporadico, non regolare.
Questa volta sono salito anche io su una "collina di spazzatura": pochi passi su un fondo fatto di rifiuti compattati. Anche questa volta per ovviare al puzzo terribile che rende insopportabile la permanenza in quel posto mi cospargo le narici di una pomata per le vie respiratorie e mi procuro una mascherina e un paio di guanti "usa e getta".
Scorgo una decina di baracche all'interno delle quali trascorrono la notte i residenti della discarica, distano qualche metro da me: all'interno qualche vecchio e' sdraiato su tegole di legno marcio e qualche pentola cuoce del cibo dall'odore nauseabondo.
Dopo poco arriva un vecchio "pick up" giapponese che scarica una certa quantita' di rifiuti alzando il cassone posteriore: una decina di bambini (da 3 a 5 anni) si muove velocemente e raggiunge la base del cassone e inizia a separare la plastica dai metalli.
Una bambina raccoglie tanto nylon che non riesce a tenerlo tutto tra le piccole manine, le cade qualcosa: mi piego e raccolgo da terra e glielo rimetto in mano.
Mi osserva con stupore ma poi mi regala un bel sorriso, un po' timido, e si incammina verso qualche raccoglitore.
La ritrovero' piu' tardi, incuriosita dalla macchina fotografica digitale: ho superato la sua diffidenza e mi si avvicina, vuole scattare fotografie, osservarne il funzionamento.
Poco distante il suo fratellino si mette a piangere quando la dottoressa ne cura le ferite con del mercurio cromo.
Quello che si nota immediatamente in queste persone e' lo stato di salute dei denti (quando ci sono) e quel colore rossastro alle gengive causato probabilmente da radici che masticano e che hanno effetto anfetaminico.
Il tramonto si avvicina nella discarica e presto si fa buio.
Uno decide di orinare poco distante dal passaggio quotidiano della gente e un altro decide di concedersi un bagno ristoratore dal forte caldo nel laghetto di acqua putrescente.
Cala il buio e mano a mano vediamo arrivare vari abitanti di questo luogo. Alcuni di essi hanno passato la giornata in altri luoghi e raggiungono le proprie famiglie.
E' arrivata l'ora di lasciare questo posto e ci dirigiamo verso il precario mezzo di trasporto che ci ha condotto sin qui, un carrettino con motore a due tempi.

__________________________________
"Coinvolgere l'I.N.E.B."

In serata abbiamo incontrato una donna che svolge per proprio conto attivita' di volontariato in campo sociale e per i diritti umani.
Ci siamo confrontati e abbiamo esposto il nostro progetto.
Ci ha consigliato di appoggiarci ad un'organizzazione locale tailandese in modo da coinvolgere le autorita' di polizia locali e renderle piu' favorevoli al progetto di reinserimento delle famiglie.
"Ci sono due problemi in quest'area - ci ha detto - e uno consiste nel fatto che oltre alla polizia locale sono impegnati l'esercito e la guardia di difesa dei territori di confine per cui corrompere tutti come si fa qui con la semplice polizia e' un po' difficile.
L'altro aspetto e' che in molte aree inorno a Maesot verranno realizzati dei complessi industriali per le attivita' di produzione, in collaborazione anche con il governo birmano, per cui aumenteranno i controlli nella zona.
Nel progetto che volete realizzare e' importante sin da subito dare un lavoro a quella gente, reinserirla completamente.
Visto il Vostro scopo e la Vostra attivita' sarebbe molto importante avere un contatto con l'I.N.E.B. International Network of Engaged Buddhists, l'organizzazione che si occupa delle organizzazioni di inspirazione buddihista impegnate in attivita' sociali".
La ringraziamo per i consigli preziosi e la lasciamo.
Domani abbiamo in programma una visita alla clinica di Maesot.

Massimiliano (Mu Mun)

Nessun commento:

Posta un commento